“con coloriti fiori et
erba”
di
Domenico Colantoni
Ho guardato con “meraviglia” i lavori di Paola e ho avuto tra me e me una pensiero che ora ripeto per iscritto: “Queste piccole opere sono una scheggia impazzita di Rousseau il Doganiere”; credo proprio che il vecchio Genio, morto in povertà e che ora commuove e sconvolge gli amanti della grande pittura nei musei più importanti del mondo, non se ne sarebbe voluto a male.
Colori puliti, foglie e fiori reinventati, presi a prestito dalla natura. Parole semplici “umili et belle” come quelle che probabilmente S.Francesco sussurava agli uccelini infreddoliti e alla Terra che: “…produce diversi fructi con coloriti fiori et erba..”.
Spesso si fanno lunghi discorsi, si scrivono montagne di parole, ma ad un certo punto i grandi pensatori, le stesse Sacre Scritture contengono in se la sintesi che vale tutte le parole dette. Per esempio nei Vangeli ad un certo punto si dice “ Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” tutta la cristianità potrebbe ritrovarsi in questa frase, non ci sarebbe niente di più grande, di più risolutivo per la gente di buona volontà che mettere in atto il sintetico, sconvolgente, impegnativo insegnamento. Non ci sarebbero più guerre non ci sarebbero ingiustizie, ma l’uomo predilige la violenza e guarda compiaciuto la tragedia e, per i pesanti sensi di colpa ereditati e personali, si commuove al pensiero dell’amore vero.
Per tornare a Paola di Paolo, lodiamo nelle sue opere “la sintesi”appunto, la frase breve, efficace, pulita. Oggi che tutti dicono troppo e male, le sue opere sono delicati biglietti d’amore alla natura. Non è poco, vero?
Come c’è arrivata? come è potuto succedere? A noi non interessa; i miracoli ogni tanto si manifestano.
di
Domenico Colantoni
Ho guardato con “meraviglia” i lavori di Paola e ho avuto tra me e me una pensiero che ora ripeto per iscritto: “Queste piccole opere sono una scheggia impazzita di Rousseau il Doganiere”; credo proprio che il vecchio Genio, morto in povertà e che ora commuove e sconvolge gli amanti della grande pittura nei musei più importanti del mondo, non se ne sarebbe voluto a male.
Colori puliti, foglie e fiori reinventati, presi a prestito dalla natura. Parole semplici “umili et belle” come quelle che probabilmente S.Francesco sussurava agli uccelini infreddoliti e alla Terra che: “…produce diversi fructi con coloriti fiori et erba..”.
Spesso si fanno lunghi discorsi, si scrivono montagne di parole, ma ad un certo punto i grandi pensatori, le stesse Sacre Scritture contengono in se la sintesi che vale tutte le parole dette. Per esempio nei Vangeli ad un certo punto si dice “ Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” tutta la cristianità potrebbe ritrovarsi in questa frase, non ci sarebbe niente di più grande, di più risolutivo per la gente di buona volontà che mettere in atto il sintetico, sconvolgente, impegnativo insegnamento. Non ci sarebbero più guerre non ci sarebbero ingiustizie, ma l’uomo predilige la violenza e guarda compiaciuto la tragedia e, per i pesanti sensi di colpa ereditati e personali, si commuove al pensiero dell’amore vero.
Per tornare a Paola di Paolo, lodiamo nelle sue opere “la sintesi”appunto, la frase breve, efficace, pulita. Oggi che tutti dicono troppo e male, le sue opere sono delicati biglietti d’amore alla natura. Non è poco, vero?
Come c’è arrivata? come è potuto succedere? A noi non interessa; i miracoli ogni tanto si manifestano.